Nella lingua giapponese, la parola enbu è un composto formato da due ideogrammi che significano rispettivamente “esibizione” (en) e “marziale” (bu). Con questo termine vengono indicate, per l’appunto, dimostrazioni tecniche eseguite da praticanti di una determinata disciplina di combattimento.
Lo scopo di uno enbu è quello di mostrare, seppure in minima parte, il repertorio della stessa di fronte ad un pubblico più o meno ristretto. La denominazione enbu taikai si riferisce ad una dimostrazione di arti marziali a cui partecipano più scuole (la parola taikai puòessere tradotta letteralmente con “grande incontro”, “raduno” ), le quali si esibiscono generalmente in successione secondo un ordine stabilito in precedenza.
Kobudō, infine, è un vocabolo per mezzo di cui si identificano, in Giappone, quelle scuole di arti marziali codificate durante il periodo feudale, terminato solamente verso la fine del XIX secolo. Di conseguenza, potremmo rendere in italiano Kobudō Enbu Taikai con “Grande esibizione di arti marziali tradizionali
Patron d'eccezione del Taikai sarà il Maestro Claudio Regoli.